Cos’è AnaCredit?
11 novembre 2015 (aggiornato il 20 novembre 2020)
AnaCredit è una base di dati contenente informazioni dettagliate sui prestiti bancari a livello individuale nell’area dell’euro. Il suo nome sta per “analytical credit datasets” (dati analitici sul credito). Il progetto è stato varato nel 2011 dalla BCE, insieme alle banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro e a quelle di alcuni paesi non appartenenti all’area. Utilizza dati e attinge alle centrali dei rischi nazionali per conseguire un set di dati armonizzato a supporto di varie funzioni di banca centrale, fra cui il processo decisionale della politica monetaria e la vigilanza macroprudenziale.
Progetto AnaCreditPerché serve AnaCredit?
Per prendere decisioni valide sul piano delle politiche occorrono dati di buona qualità. La crisi finanziaria ha accentuato l’esigenza di statistiche più dettagliate e di migliore qualità per due ragioni.
- Anzitutto ha dimostrato che diversi settori economici, nonché singole imprese e famiglie nei vari paesi dell’area dell’euro hanno reagito con modalità molto differenti agli shock economici. Per la definizione delle proprie politiche, la BCE deve essere consapevole di tali andamenti, comprenderli e monitorarli.
- Inoltre la BCE, le banche centrali nazionali e le autorità dell’area dell’euro hanno assunto nuovi compiti sul piano della vigilanza macroprudenziale. Nuovi compiti richiedono nuovi strumenti e nuove conoscenze. In un primo tempo AnaCredit è stato concepito per fornire le informazioni aggiuntive necessarie in relazione alle funzioni di politica monetaria e stabilità finanziaria. Successivamente potranno essere valutate anche ulteriori esigenze connesse alla vigilanza bancaria.
AnaCredit si basa su concetti e definizioni armonizzati e sulla completa copertura dei dati per (almeno) tutti i paesi dell’area dell’euro, assicurando maggiore comparabilità. Il risultato è un significativo miglioramento della base di informazioni statistiche per l’Eurosistema.
Quale vantaggio può comportare AnaCredit per me?
Per prendere le giuste decisioni è indispensabile avere una chiara visione della situazione. Al tal fine le banche centrali devono poter contare su statistiche di buona qualità. Le statistiche fornite da AnaCredit, analizzate in modo approfondito, contribuiscono a rendere disponibili informazioni più chiare e dettagliate, di supporto nel processo decisionale della politica monetaria e di ausilio per il mantenimento di un sistema finanziario sano e trasparente, con grande vantaggio per tutti: per i responsabili delle politiche e della vigilanza, ma anche per le banche e, in ultima istanza, per i cittadini.
In cosa si differenzia AnaCredit?
AnaCredit fornisce dati con un livello di dettaglio molto elevato per tutti i paesi dell’area dell’euro, nonché pienamente comparabili in quanto fondati su concetti e definizioni armonizzati. AnaCredit consente quindi di effettuare analisi e confronti che non erano possibili sulla base dei precedenti dati aggregati. Questo lavoro analitico è importante per l’assolvimento delle funzioni fondamentali di una banca centrale, ad esempio per predisporre e attuare le decisioni di politica monetaria e per condurre la vigilanza macroprudenziale.
A titolo esemplificativo, AnaCredit fornisce informazioni dettagliate in merito alla disponibilità di credito per le imprese, anche di piccole e medie dimensioni (PMI), per le quali in precedenza possedevamo soltanto dati parziali provenienti da alcune indagini. Emergono ora con chiarezza le differenze nelle condizioni della domanda e dell’offerta per diversi settori economici o categorie di imprese (ad esempio piccole o grandi imprese, comparto manifatturiero o servizi), che prima si celavano all’interno degli aggregati. Per l’assunzione delle decisioni di politica monetaria è molto importante disporre di informazioni affidabili sull’accesso delle PMI al credito bancario, poiché queste ultime sono la colonna portante dell’economia europea nonché la principale fonte di impiego, e le loro condizioni di finanziamento dipendono quasi esclusivamente dalle banche. I dati granulari raccolti da AnaCredit sono utilizzati anche per analizzare lo sviluppo del debito societario e la sua sostenibilità specificamente per tale categoria di imprese; questi aspetti rivestono infatti grande importanza per la valutazione del rischio associato ad alcune classi di esposizioni bancarie.
Agli esperti inoltre occorrono informazioni dettagliate per poter valutare i rischi che si profilano per la stabilità dei prezzi. Ad esempio, se il sistema bancario di un paese membro non è abbastanza diversificato e presenta un’eccessiva esposizione a particolari regioni o comparti, AnaCredit può mettere in luce la situazione e consentirà un esame più accurato dei rischi di credito (su base regionale o settoriale) e del loro potenziale accumularsi fino a sfociare in rischi sistemici per il sistema finanziario.
Il processo di segnalazione armonizzato in AnaCredit permette altresì di analizzare l’esposizione creditizia totale di un’impresa nei confronti di tutte le banche dell’area dell’euro, anche a livello transfrontaliero. Ciò non era possibile in precedenza, data l’incompletezza o la non piena comparabilità delle informazioni. Le autorità di vigilanza bancaria sono ora in grado di rilevare indicazioni di ritardi nei rimborsi da parte di un’impresa nei confronti di una o più banche, valutare il suo merito di credito e appurare il rischio potenziale per le banche esposte verso tale impresa.
Perché la BCE vuole tutti questi dati?
AnaCredit si limita a richiedere e a raccogliere i dati strettamente necessari. Al momento prevede esclusivamente la segnalazione dei dati riguardanti i prestiti alle imprese (e altre entità giuridiche), e soltanto qualora questi superino un importo di 25.000 euro. L’adozione di una soglia relativamente bassa è di particolare importanza per colmare le ampie lacune nei dati relativi all’analisi del finanziamento delle piccole e medie imprese a livello di area dell’euro.
Il mio vicino potrà vedere quanto devo alla mia banca?
In generale, la BCE non ha la necessità né la volontà di conoscere l’identità delle famiglie che contraggono prestiti a titolo privato. Se in un momento futuro il Consiglio direttivo della BCE riterrà opportuno estendere AnaCredit ai prestiti assunti privatamente dalle famiglie, ad esempio sotto forma di mutui immobiliari, i dati saranno trattati in forma anonima. A titolo di salvaguardia, nonché per assicurare l’idoneità del testo di legge al riguardo, la BCE ha consultato anche il Garante europeo della protezione dei dati, le cui indicazioni sono state tenute in piena considerazione.
Cosa accadrebbe in caso di violazione dei vostri sistemi informatici?
Le banche centrali hanno maturato grande esperienza nella tutela della riservatezza dei dati, che costituisce parte integrante della loro attività quotidiana. L’Eurosistema gestisce già parecchie informazioni molto sensibili e dispone di sistemi adeguati. In diversi paesi europei operano già le centrali dei rischi, che in alcuni casi contengono una quantità molto più elevata di informazioni sensibili rispetto a quanto previsto nel nostro caso. Anche in futuro, come oggi, continuerà a essere adottata ogni misura precauzionale per proteggere i dati personali ai sensi del Regolamento (UE) 2018/1725.
Quanto costa AnaCredit alle banche? Non grava troppo su quelle di piccole dimensioni?
Dato il livello di dettaglio richiesto, la BCE è consapevole dell’onere imposto ai soggetti coinvolti, specie nei paesi in cui la segnalazione di informazioni granulari è una novità. Nel 2014 la BCE ha quindi completato un esame esaustivo dei “costi e benefici”, al fine di ridurre al minimo l’onere delle segnalazioni. Grazie a questa procedura, il regolamento su AnaCredit include solo i requisiti di segnalazione per i quali la comprovata rilevanza a fini di policy o utilità per scopi operativi risultava sufficiente da giustificare la predisposizione dei dati richiesti e i relativi costi correnti. L’esame dei “costi e benefici” è un metodo consolidato ormai da tempo per tutti i nuovi requisiti di segnalazione statistica della BCE. Nel complesso, la raccolta di questi dati sicuramente ripagherà lo sforzo, perché sia le banche centrali sia gli stessi enti creditizi necessitano, ciascuno per le proprie finalità, di informazioni dettagliate e tempestive sulle esposizioni creditizie.
Inoltre, si è cercato per quanto possibile di limitare l’onere, soprattutto per gli enti di minori dimensioni. Nel rispetto del principio di proporzionalità, a questi ultimi possono essere concesse deroghe dalle rispettive banche centrali nazionali. In alcuni paesi diverse centinaia di banche potrebbero essere del tutto esentate dagli obblighi di segnalazione.
Non è esagerato sottoporre un modello con oltre 100 domande per ogni prestito?
Bisogna porre la questione in prospettiva. Guardiamo ai tipi di dati richiesti per i singoli prestiti: si tratta di 94 “attributi” dei dati e 7 identificativi unici utilizzati varie volte nei diversi modelli. È vero che si richiedono alcune informazioni sensibili sulle imprese (ad esempio denominazione, recapito, forma giuridica); queste sono tuttavia necessarie per permettere il consolidamento dell’importo integrale del debito di una società, che potrebbe essere distribuito in tutta Europa su numerose banche. Le informazioni devono essere quindi granulari, esatte e dettagliate.
Come assicurate che AnaCredit non comporti un costo eccessivo per le banche?
Sin dall’inizio del progetto la BCE ha attentamente valutato l’impatto di AnaCredit in vista di contenere gli oneri in termini di costi. Come previsto in qualsiasi caso per la compilazione di nuovi dati statistici, nel corso del 2014 la BCE ha condotto un esame dei “costi e benefici”. I benefici attesi delle nuove informazioni per gli utilizzatori sono stati valutati a fronte dei relativi costi, inclusi quelli stimati per i soggetti segnalanti, cioè le banche. I rappresentanti del settore bancario sono stati direttamente coinvolti in questo processo, soprattutto tramite le rispettive banche centrali nazionali (BCN). Questa procedura consolidata permette di definire gli obblighi di segnalazione nella maniera più efficiente in termini di costo. Il 4 dicembre 2015 la BCE ha avviato una consultazione pubblica informale concernente il progetto di Regolamento della BCE sulla raccolta di dati granulari sul credito e sul rischio di credito (AnaCredit), offrendo a chiunque la possibilità di esprimersi in merito ai requisiti di segnalazione. In seguito alla consultazione la BCE ha analizzato e preso in debita considerazione tutte le osservazioni ricevute. Se in futuro il Consiglio direttivo della BCE dovesse considerare di ampliare la portata dei dati di AnaCredit, valuterà anche le opportune modalità di coinvolgimento delle diverse parti interessate, fra cui una consultazione pubblica sui requisiti riguardanti i dati specificamente raccolti per le finalità della vigilanza bancaria.
Testo aggiornato il 19 novembre 2020 per tenere conto di una modifica apportata al quadro di riferimento vigente nell’UE in materia di protezione dei dati personali.